Exodus nasce nel 1984 alla periferia di Milano, nel Parco Lambro, dietro un’idea di don Antonio Mazzi, che già da alcuni anni operava ai confini del parco. Si propose di “risanarlo” con il supporto di tossicodipendenti, delle forze dell’ordine e dei cittadini.
Si trattò, per la città di Milano, di una delle più importanti operazioni sociali di quegli anni. Ebbe così inizio il Progetto Exodus come esperienza di “viaggio”, con le comunità itineranti e con le prime comunità residenziali, nate per ospitare giovani con problemi di tossicodipendenza.
Negli anni Exodus ha continuato il suo cammino e le attività nel tempo si sono sviluppate e diversificate, secondo quattro filoni tematici e aree di intervento: l’accoglienza, i ragazzi e gli adolescenti, i progetti internazionali e il lavoro.
L’obiettivo era e resta, soprattutto negli ultimi anni, quello di intervenire sempre più precocemente, per riuscire ad “arrivare prima”, prima che i ragazzi manifestino segnali di disagio.
Oggi Exodus, sempre più frequentemente, lavora in “contesti di normalità” stando accanto a giovani fragili e alle loro famiglie, promuovendo ambienti dove è possibile sperimentare la dimensione della “casa” e della “socialità”, attraverso l’educazione e la riscoperta della propria identità.
Numerosi sono i progetti innovativi e le sperimentazioni, utili ad offrire risposte nuove ai bisogni che il territorio quotidianamente esprime.
Exodus oggi prevede: